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CHIESA MADRE - S. Maria Maggiore

La chiesa sorge sulla parte piu’ alta di Pignola, detta “Terra Vecchia”; costruita in pietra grigia locale, risale al al secolo XI ed intorno ad essa si è sviluppato il paese.

A partire dal XIII secolo furono eseguiti vari lavori e nel 1400 Jacopo Trifosiano terminò la Torre Campanaria a pianta quadrata con cuspide, i cui angoli riportano simboli scolpiti su pietre sporgenti. La chiesa crollò a seguito del terremoto del 1694, e i lavori di ricostruzione si conclusero nel 1789 ad opera dell’architetto Antonio Magni, che si ispirò allo stile del Vanvitelli; egli curo’ il totale rifacimento della chiesa allo stato in cui oggi essa appare, anche se subì ulteriori danni dai terremoti del 1857 e del 1980.

In seguito ad un fulmine abbattutosi sull’ edificio, nel 1924 fu rimossa la cuspide del campanile perché seriamente danneggiata; essa è stata finalmente ricostruita nell'agosto del 2019. 

La chiesa come si presenta oggi è a croce latina a navata unica con volta a botte interrotta dalle unghie a vela in corrispondenza dei finestroni e nella crociera da una cupola sormontata da un lanternino.

Sui pennacchi alla base della cupola sono riportati i quattro evangelisti, e lungo la volta alcuni medaglioni incorniciano scene bibliche, ad altorilievo in stucco.

Nell’edificio sono presenti opere di notevole pregio: dipinti raffiguranti S. Pietro Apostolo di Carlo Sellitto, i SS. Antonio da Padova e Diego di Filiberto Guma, la Madonna dei Martiri di Vincenzo Lombardo, Crocifissione e Madonna del Rosario della corrente del Pietrafesano, S. Francesco di Paola di Feliciano Mangieri e la porziuncola di ignoto autore locale; sculture raffiguranti S. Vito del XV secolo e Immmacolata del XVII secolo e altre opere.

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S. Antonio Abate

Della chiesa originale eretta nel ‘400 oggi restano solo le strutture murarie ed il monumentale portale in pietra, mentre l’interno e’ il risultato di varie aggiunte.

​Vi si possono ammirare l’antichissima statua lignea di S. Antonio Abate e dipinti di notevole interesse storico-artistico.​

Il portale in pietra e’ di squisita fattura, e probabilmente fu scolpito da chi lavorò i due portali della Chiesa Madre; in cima all'arco troviamo un medaglione con l’immagine a bassorilievo di Sant’Antonio.

Il presbiterio e le cappelle attigue sono del 1892, mentre la porta in bronzo del Giubileo e' del 2000. Nel suo riquadro centrale l’epifania del nuovo millennio viene simboleggiata da un uomo e una donna che sollevano verso l’alto il figlio neonato; ai lati vengono evocati temi biblici relativi al Giubileo.

Interessante la recente parete di fondo in stile "murales".

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S. Rocco

La chiesa entrò a far parte del Convento dei Padri Cappuccini che, abbandonando il convento di San Michele, ne edificarono uno nuovo a ridosso della chiesa tra il 1590 e il 1595, comprendente un vasto orto con stalle e fienili.

Nel 1865 il convento, intitolato al SS. Salvatore, venne soppresso e adibito a scuola, a lazzaretto, a colonia e a deposito finché nel 1948 fu demolito per costruire delle palazzine comunali.

L’edificio, da sempre dedicato a San Rocco, danneggiato più volte da eventi sismici è stato sempre ricostruito dalla pietà popolare che riponeva nel Santo taumaturgo di Montpellier la propria fiducia soprattutto nei periodi di gravi epidemie.

Notevole l’altare maggiore in legno del XVIII secolo finemente intarsiato, nel quale è inserito un ciborio del XVI secolo, restaurato dopo il sisma del 1980.  

Il polittico che adorna la parete di fondo, realizzato da Pietro Antonio Ferro tra il 1590-95, riporta la Trasfigurazione, L’eterno, l’Annunciazione, San Bonaventura, San Michele.

Vi e' una predella che raffigura santi martiri francescani, lo stemma del committente e l’autoritratto dell’artista, e una statua di San Rocco (XVIII sec) attribuita a Nicola Fumo.

In questa chiesa era presente una statua di San Rocco più antica, di cui non si ha più notizia

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Santuario del Pantano

Il Santuario si trova in localita’ Pantano, a circa 3 km dal centro storico di Pignola, ove esisteva una grangia risalente al medioevo, curata dai Cistercensi e poi rimasta abbandonata sino al 1524, quando fu affidata da Leone X al Capitolo di Pignola e fu opportunamente restaurata.

La leggenda, similmente a molti altri santuari, vuole che la cappella venisse eretta dove, lontano dal centro abitato, un pastore casualmente trovò l’immagine della Vergine.

La chiesa attuale, come riportato da una epigrafe sul portale, fu costruita nel 1789, in seguito al crollo dovuto al sisma del 1694, in stile neoclassico; l’interno e’ ad aula unica divisa in tre parti, quella centrale con copertura a cupola e le due laterali coperte con volte a botte.

Il 21 settembre 1986 è stato riaperto al culto dopo il restauro per i gravi danni subiti a seguito del sisma del 23 novembre 1980.

Nella chiesa c'e' l’immagine della Madonna degli Angeli, realizzata in legno intagliato tra il 1577 e il 1587 da Geronimo Arnone, commissionata da Don Francesco Cammerota, notaio apostolico di Pignola, e che era venerata con il titolo di Santissima Assunta.

Fu ricoperta di oro zecchino poco dopo la ricostruzione della chiesa del 1789.

Il santuario è stato più volte danneggiato da eventi sismici: alla seconda scossa del terremoto del 16 dicembre 1857 l’edificio crollò e fu ricostruito solo verso la fine dell’800 e l’inizio del 900. Durante questi lunghi periodi di inutilizzo del santuario e durante le guerre o epidemie, l’immagine della Madonna era custodita nella Chiesa Madre.

Ogni anno si rinnova il rito della salita e della discesa dal monte: in Maggio la statua viene portata alla Chiesa Madre dal Santuario, dove fa ritorno in Settembre, sempre accompagnata da una numerosa folla di fedeli. Questo si ripete con regolarità da oltre cinquant’anni; nel passato queste processioni erano più frequenti, motivate da qualsiasi disagio vissuto dalla popolazione.

 

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Le altre chiese

La chiesa di Santa Lucia, ubicata su uno sperone ripido sul fiume di San Michele, a poche centinaia di metri dal centro abitato, è di modeste dimensioni. Fu costruita probabilmente nel XV secolo, perché risulta già presente nel 1587 quando fu restaurata dai "mastri Giorgio Olita e Carlo Boezio con i soldi dell'Ospizio della terra di Pignola". Questa cappella, raggiungibile attraverso una gradinata realizzata nel 2011, viene utilizzata per il triduo in onore dalla Santa di Siracusa e nel giorno della sua festa, con molta partecipazione di devoti.

L'edificio necessita di restauro, e probabilmente gli strati di tinteggiatura nascondono elementi risalenti alla sua edificazione. Nella chiesa è presente la scultura raffigurante Santa Lucia in legno intagliato policromo del 1587 di Geronimo Arnone.

 

 

La chiesa della Madonna delle Grazie sorge sul luogo dove prima era esistente la chiesa di San Giacomo, ed era un luogo di ritrovo dei pellegrini che si recavano sulle tombe degli Apostoli a Roma, o a Monte Sant'Angelo sul Gargano, o in Terra Santa, o più semplicemente per raggiungere i santuari presenti nelle vicinanze.

Totalmente ricostruita negli anni '60 dal Genio Civile di Potenza, conserva una scultura in legno policromo del XVIII secolo raffigurante la Madonna col Bambino,  venerata col titolo di Madonna delle Grazie.

La chiesa viene utilizzata per le messe nel giorno della festa del 2 luglio.

 

La chiesa di San Michele è situata a 4 Km dal centro abitato, nella zona dell'agro di Pignola denominata Sant'Angelo (alle pendici del monte di San Bernardino), su una grotta anch'essa dedicata al culto dell'Arcangelo. Alle spalle della cappella ci sono i ruderi dell'antico convento dei frati cappuccini edificato nel XVI secolo e successivamente abbandonato dagli stessi frati per trasferirsi in un nuovo convento costruito accanto alla chiesa di San Rocco, più vicino al centro abitato.

L'edificio attuale è stato ricostruito negli anni '80 del secolo scorso dalla pietà dei fedeli, e non presenta elementi architettonici di rilevanza storica.

Fino al 1996 era presente l'antica statua del Santo del XV secolo ora trafugata. Attualmente custodisce una scultura lignea realizzata ad Ortisei sul modello della statua rubata. La chiesa viene utilizzata per le messe nei giorni della festa di San Michele l'8 maggio e il 29 settembre, con molta partecipazione di devoti.

Sono tante le leggende che circondano questo luogo: la giumenta carica di viveri che va in soccorso ai frati stremati dal lungo digiuno a causa di una abbondante nevicata; l'asino che si rifiutò di trasportare l'effigie di San Michele al seguito dei frati che abbandonavano il convento.

 

 

La chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa è ubicata in località Rifreddo.

Fu consacrata l'8 novembre 1967 dal Servo di Dio Mons. Augusto Bertazzoni, a lui donata dall'Amministrazione Provinciale di Potenza in occasione del suo 90° compleanno.

E' realizzata in cemento armato che sostiene delle travi in legno posti a spirale verso l'alto che sembrano essere in competizione con i faggi secolari alla ricerca della luce.

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S. Lucia
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S. Michele
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Madonna delle Grazie
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